Per la valorizzazione della Via degli Dei: la certificazione GSTC per un’offerta sempre più qualificata.
La Via degli Dei potrebbe essere il primo cammino al mondo con una certificazione internazionale di “destinazione sostenibile”: è questo il regalo che il tavolo di governance dell’itinerario si è voluto fare al compimento dei 10 anni di gestione coordinata che vede protagonisti tutti gli 11 comuni da Bologna a Firenze.
L’1 novembre 2014 fu infatti firmato il primo “Protocollo di intenti per la valorizzazione e la promo-commercializzazione della Via degli Dei”, prima pietra nella crescita di uno dei cammini più popolari di Italia che in Appennino ha portato respiro e sviluppo da un punto di vista di crescita economica e turistica. A dieci anni di distanza, con numeri ancora in aumento, le Amministrazioni si sono volute fare un “regalo” per garantire che il successo del famoso percorso non crei problemi di sostenibilità al territorio ma che prenda, al contrario, una piega di eccellenza, per elevare gli standard qualitativi e garantire a cittadini e visitatori la tutela di tutto il patrimonio storico, ambientale, culturale di cui il nostro Appennino è ancora ricco.
Per questo motivo, dopo un periodo di studio e analisi per capire come migliorare, la Via degli Dei ha iniziato a fine 2023 un percorso partecipato per ottenere quella che è oggi la più accreditata certificazione internazionale nel mondo del turismo sostenibile, la GSTC per le Destinazioni.
Cos’è la certificazione GSTC
Il Global Sustainable Tourism Council (GSTC) è un’organizzazione senza fini di lucro che stabilisce gli standard per lo sviluppo sostenibile del settore turistico a livello globale. Istituita nel 2007 da UNEP, United Nations Environment Programme, e da UNWTO, United Nation World Tourism Organization, gestisce gli standard noti come i Criteri GSTC declinati dai 17 Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, riportati in oltre cento impegni concreti da seguire.
Al momento sono certificabili gli hotel, i tour operator e le destinazioni: tutti e tre i settori devono dimostrare il loro impegno verso il turismo sostenibile attraverso criteri di
Gestione sostenibile (Governance)
Sostenibilità socio-economica
Sostenibilità culturale
Sostenibilità ambientale
Un percorso, quello della certificazione GSTC, che inizialmente sembrava precluso in quanto riservato soltanto alle “destinazioni” nel senso classico del termine (in Italia al momento lo hanno ottenuto solo Siena, Cagliari, la Valsugana, Tarvisio e Alta Val Badia). La Via degli Dei non entrava propriamente in questa logica, in quanto è un cammino, comprende 11 comuni, due Regioni, due Città Metropolitane, parte da Bologna e arriva a Firenze attraversando gli Appennini sviluppandosi in oltre 130 chilometri di percorso. Impossibile considerarla come un’unica organizzazione! E invece no: insistendo e portando documenti ed esempi della gestione coordinata all’ente italiano certificatore, anche il nostro cammino è riuscito a farsi ascoltare e ad essere preso in considerazione per iniziare ad intraprendere questo lungo percorso.
Perché la certificazione GSTC non è il classico bollino che si dà come marchio di qualità. Ma è molto di più, è un impegno per il futuro che deve avere delle basi solide, avallate da un sistema di verifica triennale che porta annualmente un controllo dei requisiti, degli standard qualitativi e delle strategie che effettivamente saranno messe in atto per la gestione della destinazione.
E’ un percorso partecipato che vede anche la condivisione di ogni passo con tutti gli stakeholders del territorio, che sono sì gli Enti Pubblici e le strutture ricettive e di ristorazione, gli agriturismi, i produttori locali, ma anche le associazioni, i cittadini e tutti quelli che vivono e lavorano nei luoghi attraversati dal cammino.
E’ una nuova sfida per un Appennino troppo spesso sottovalutato che ha saputo portare centinaia di migliaia di camminatori e bikers da tutto il mondo mettendosi in rete in modo sempre propositivo e collaborativo, senza milioni di euro di finanziamenti ma con grande entusiasmo ed una capacità empatica di accoglienza difficilmente paragonabile ad altri cammini.
Per tutti questi motivi, il percorso di certificazione è iniziato proprio da tre momenti di confronto per individuare insieme le criticità e le potenzialità ancora inespresse della Via, incontri che hanno visto la partecipazione di oltre 100 persone coinvolte (albergatori, produttori, ristoratori, amministratori, associazioni, guide, cittadini...): l’obiettivo è stato quello di individuare gli obietti della nuova strategia di sviluppo sostenibile da presentare nel momento di “audit” (la valutazione finale per il primo anno) che avverrà tra fine settembre e metà ottobre 2024. A marzo c’è stata una restituzione agli stessi partecipanti di quanto venuto fuori e raccolto dal percorso partecipato che può essere tradotto in cinque macro-obiettivi principali:
Destagionalizzare la fruizione del cammino, indirizzando camminatori e ciclisti anche verso la stagione autunnale/invernale;
Differenziare l’offerta, individuando alternative sia di percorrenza (come per esempio l’arrivo differenziato a Firenze della domenica) che di fruizione;
Migliorare il tracciato e la segnaletica, aumentare l’attratività (evidenziando maggiormente i punti di interesse o eventuali momenti di aggregazione o tradizione come gli eventi);
Definire un livello qualitativo di base con focus sulla sostenibilità per le strutture ricettive;
Educare il fruitore
Proprio quest’ultimo punto è stata una delle prime azioni (gli obiettivi si traducono successivamente in azioni di breve-medio-lungo termine) che abbiamo messo in atto. Esigenza nata dal cambiamento dei fruitori della Via degli Dei che non sono più abili escursionisti ma sono veri e propri turisti che vanno indirizzati al giusto comportamento quando percorrono un cammino in natura. Questa difficoltà di rapportarsi con nuovi fruitori che hanno molte pretese (non ci sono contenitori dell’immondizia nel bosco! Non ci sono panchine!...) e poca conoscenza di questa tipologia di viaggio è nata proprio dal territorio stesso per evitare che si creino false aspettative ed anche per ridurre al minimo gli impatti negativi del turismo di grandi numeri che sta portando appunto la Via degli Dei. La pubblicazione che ne è scaturita si intitola “Strada facendo” e nasce dalle principali domande che vengono poste agli uffici di informazione turistica che si trovano lungo l’itinerario con tutte le risposte e le informazioni utili per partire con cognizione di causa. Il libretto, fresco di stampa, è in distribuzione gratuita in tutti gli infopoint e raccoglie anche l’elenco delle manifestazioni storiche che si svolgono lungo il percorso, a dimostrazione che anche le tradizioni culturali ed enogastronomiche possono essere una motivazione di viaggio.
Prossima azione sarà invece la pubblicazione online di un questionario per verificare che gli impatti di questa forma di turismo non siano negativi per i cittadini, perchè la sostenibilità sociale è uno dei quattro capisaldi su cui lavorare: fino ad oggi la Via degli Dei ha portato sicuramente un impatto economico più che positivo sul territorio ma non si possono sottovalutare i rischi di quanto potrebbe accadere se i numeri dovessero ulteriormente aumentare. Cosa che tutti ci auspichiamo ma con un occhio attento alle conseguenze che potrebbero esserci e proprio per questo motivo il lavoro di coinvolgimento ed ascolto degli abitanti dell’Appennino è una delle azioni prioritarie in vista dell’ “interrogazione finale”.
Il cammino che collega Bologna a Firenze è ormai ritenuto da tutti un’eccellenza: le Università italiane ed anche europee vengono oggi a studiare il modello “Via degli Dei” (ultima una delegazione del Kosovo per un progetto di sviluppo della Via Dinarica sui Balcani), ma il suo successo non è stata solo una questione di fortuna. Questo itinerario infatti è stato sempre precursore dei tempi: nato per motivazioni ludiche (la famosa scampagnata per andare a mangiare la fiorentina) oltre trent’anni fa, creato come percorso turistico, il primo ad avere un centro organizzativo strutturato, la partecipazione e la collaborazione costante tra enti pubblici e operatori privati, la professionalizzazione delle figure che lavorano sul cammino, la differenziazione dei servizi... nulla arriva per caso ma la vera difficoltà è mantenere questo successo non dimenticando l’obiettivo finale di tutti: far conoscere il nostro bellissimo territorio garantendone la tutela e il rispetto.
Esattamente per questo motivo crediamo che il percorso della certificazione (che ha già visto e vedrà anche momenti di studio, di analisi, di raccolta dati...) porterà un ulteriore salto di qualità a questo cammino, consacrandone il primato internazionale che potrà essere mantenuto solo grazie ad un impegno costante da parte di tutti.
Che cosa dignifica “Destinazione Turistica”?
La definizione ufficiale di destinazione turistica è quella proposta dalla World Tourism Organization (2004):
Una destinazione o meta turistica locale è uno spazio fisico in cui il visitatore trascorre almeno una notte.
Essa comprende i prodotti turistici, quali ad esempio servizi, attrazioni e risorse turistiche nel raggio di un’escursione di una giornata. Ha confini fisici ed amministrativi che definiscono la sua gestione e immagini e percezioni che definiscono la sua competitività sul mercato. Le destinazioni locali comprendono vari soggetti, spesso anche una comunità, e possono fare rete o sistema per formare destinazioni più ampie.
Inizialmente la richiesta per Via degli Dei non è stata presa in considerazione in quanto un cammino non ha confini amministrativi definiti nè un sistema di governance per definirne la gestione. In realtà l’itinerario da Bologna a Firenze ha entrambi questi criteri: un punto di partenza e di arrivo con un sentiero e una delimitazione di un raggio di 3 chilometri per parte, un tavolo politico per le scelte di indirizzo ed un gestore tecnico per l’organizzazione del cammino (Appennino Slow).
Tutti i numeri della Via degli Dei
22.000 camminatori
3.609 cartoguide vendute nel 2023; 50.000 dal 2014
10.040 credenziali vendute nel 2023; 52.295 dal 2017
382.674 visite uniche al sito www.viadeglidei.it nel 2023
20.995 download della app Walk+
Oltre 150 operatori coinvolti tra alberghi, B&B, agriturismi, ristoranti, servizi
Circa 10.450.000 euro di indotto nell’ultimo anno (dato che nasce da un incrocio di indicatori)