foto di ©Alessio Vallero
Quando si parla di trekking, spesso la mente corre ai sentieri immersi nella natura, lontani dal caos delle città. Eppure, ogni avventura ha un inizio, e a Bologna questo inizio si carica di arte, storia e bellezza. Nel cuore del capoluogo emiliano, il breve tragitto che collega Piazza Nettuno a Piazza Maggiore non è solo un passaggio, ma un viaggio di pochi metri attraverso interi secoli di storia e cultura, pronto a ispirare il cammino che seguirà.
Il breve percorso che unisce le due piazze è un invito a partire con gli occhi bene aperti: è un concentrato di bellezza e curiosità che vale la pena esplorare con attenzione.
Piazza del Nettuno e la forza del “gigante”
Si comincia con la Fontana del Nettuno, un’opera che non smette mai di incantare. I bolognesi la chiamano affettuosamente “al Żigànt” (il Gigante), per via della possente figura di bronzo scolpita dal Giambologna. Ma il Nettuno non è solo un simbolo di forza: ogni dettaglio della fontana, dalle sirene ai delfini, racconta la ricchezza culturale e commerciale di una Bologna rinascimentale che si affacciava al mondo.
Un piccolo segreto? Se ti metti in un punto preciso, il pollice della statua sembra… spuntare in modo curioso. I bolognesi non mancano di riderne da secoli.
Sala Borsa: tra libri e rovine
A due passi dal Nettuno si trova un luogo che racchiude secoli di vita cittadina: la Sala Borsa. Oggi una biblioteca moderna e frequentata da giovani e studenti, questo spazio nasconde un tesoro sotto i suoi pavimenti in vetro. Guardando in basso, si possono ammirare le antiche vestigia romane (decisamente a tema e in linea con il cammino che ci apprestiamo a fare!) come se la storia di Bologna non volesse smettere di emergere. Fermarsi qui significa immergersi in un passato che continua a dialogare con il presente: dai resti delle strade imperiali ai tavoli colmi di libri e mappe, è impossibile non sentirne l’energia.
Palazzo Re Enzo e la leggenda del prigioniero
Proseguendo, ecco Palazzo Re Enzo, che deve il nome al figlio dell'imperatore Federico II, Re Enzo di Sardegna, che vi fu tenuto prigioniero per oltre vent'anni. La leggenda narra che, nonostante la cattività, Re Enzo abbia avuto una figlia da una donna del popolo, un piccolo scandalo che aggiunge un tocco piccante alla sua storia.
Piazza Maggiore, San Petronio e il cuore cittadino
Infine, giungiamo in Piazza Maggiore, cuore pulsante della città. Qui, la Basilica di San Petronio si staglia maestosa con la sua facciata incompleta, simbolo di un progetto che non si è mai concluso. Dentro, l'arte e la spiritualità si intrecciano, con la famosa meridiana di Cassini e gli affreschi che raccontano storie sacre e terrene. Ma Piazza Maggiore non è solo un luogo di arte e storia, è anche un luogo di incontro, dove i bolognesi si fermano a chiacchierare, a prendere un caffè, a vivere la città. Qui si può respirare l’anima del luogo, fatta di passaggi lenti e veloci.
Un finale che apre al viaggio
Bologna non è solo una città d’arte: è un invito a osservare il mondo con attenzione e curiosità, dalla storia che affiora nelle piazze ai sapori che raccontano la sua identità. Prima di partire verso sentieri più lontani, concediti il tempo di viverne davvero il cuore autentico.