“Se sei pronto a lasciare il padre e la madre, e il fratello e la sorella, e la moglie e il figlio e gli amici, e a mai più rivederli, se hai pagato i tuoi debiti e stilato il testamento, se hai sistemato tutte le cose e sei un uomo libero, allora sei pronto per una passeggiata.”
Così parlò Henry David Thoreau nel suo storico saggio Camminare, pubblicato postumo nel 1863, a proposito dell'essere pronti a partire. Magari questa volta non c'è bisogno di abbandonare parenti e debiti per sempre per sentirsi pronti per affrontare un trekking di lunga percorrenza come la Via degli Dei o qualsiasi altro itinerario, bisogna però prendere in considerazione tanti altri aspetti da non sottovalutare.
Strumenti necessari
Sebbene alcuni percorsi siano ben segnalati, una carta escursionistica rimane il primo strumento fondamentale per orientarsi lungo l'itinerario. Scegliete una mappa con scala 1:25.000, in modo da avere una carta il più dettagliata possibile. Cosa significa il rapporto? Ogni distanza reale è stata ridotta di 25.000 volte, quindi 1 cm equivale a 25.000 cm. In parole povere, 1 centimetro misurato sulla cartina corrisponde a 250 metri nel mondo reale.
Procuratevi anche una buona guida che vi racconti il percorso: un trekking non è fatto soltanto di paesaggi, ma di storie che raccontano la tradizione e lo spirito di un territorio.
Ultimo ma non ultimo, segnate sulla cartina i punti acqua e i luoghi dove è possibile fare rifornimento di alimenti in modo da tenerli presente tappa per tappa.
Allenamento
A meno che non siate già sufficientemente abituati a percorrere lunghe distanze e con un discreto peso dello zaino sulle spalle, è bene prepararsi fisicamente qualche mese prima, soprattutto se il percorso che affronterete prevede dislivelli importanti.
Il consiglio che vi diamo è di fare qualche trekking due o tre mesi prima della partenza, in modo da allenare il fisico a camminare per una media di 10km. È buona norma anche mettersi alla prova su un piccolo percorso di una o più notti con lo zaino carico dello stesso peso che avrete sulle spalle nei giorni del Cammino.
In questo modo potrete testare il vostro livello di allenamento e cercare di migliorarlo o adeguarvi a progettare il percorso secondo le vostre esigenze.
Preparare lo zaino
Pensate a portarvi dietro lo stretto che mi servirà durante i giorni, scegliendo bene il materiale sia dal punto di vista della qualità, sia della necessità: se andrete in luoghi di alta montagna avrete bisogno di indumenti traspiranti, caldi e impermeabili in caso di variazioni di temperatura o di meteo improvvise. Se invece il vostro itinerario sarà in territori caldi e afosi, l'abbigliamento e l'attrezzatura andrà valutata di conseguenza.
Consultate le previsioni meteo locali
Sembrerà una banalità, ma è fondamentale informarsi sulle condizioni meteo locali sia i giorni precedenti alla partenza, sia durante il cammino stesso. Così facendo potrete scegliere il giusto equipaggiamento e capire cosa è meglio tenere più a portata di mano in caso che le previsioni meteorologiche cambino improvvisamente da un giorno all'altro.
I bollettini di Bologna non per forza saranno identici a quelli di Monzuno, del passo della Futa o di Firenze. Soprattutto l'area appenninica è soggetta a frequenti variazioni di clima e meteo ed è bene informarsi quotidianamente sulla giornata.
Vi consigliamo di consultare questi siti: Meteo Aeronautica militare, 3bmeteo, Meteo Mont e Arpae. Quest'ultimo fornisce tutti i bollettini ufficiali sulle allerte meteo nella regione Emilia-Romagna.
Preparare il percorso: strutture e punti di rifornimento viveri e acqua
"Non ho prenotato nessuna struttura perché non so quando mi fermerò."
Non c'è niente di più sbagliato che non sapere dove si andrà. Un trekking di più giorni, anche se non attraversa zone remote, necessita di un adeguato studio delle tappe. L'idea romantica di sostare quando ci si sentirà di farlo, si scontra con un concetto fondamentale dell'escursionismo: la sicurezza.
In nessuna guida seria gli autori o i promotori vi consiglieranno di procedere fino a che non sentirete di essere esausti. Non sapere dove si passerà la notte può portare disavventure inaspettate: da un eccessivo affaticamento fisico, alla mancanza di aree in cui non ci sono né cibo, né - peggio ancora - acqua, o tantomeno ripari in caso di maltempo.
Per il vostro piacere di vivere un'esperienza all'aria aperta cercate quindi di programmare per tempo le vostre soste, tenendo in considerazione in primis la vostra condizione fisica, in modo che se siete in grado di percorrere un certo numero di chilometri per un dato dislivello, dovrete cercare una struttura in quell'area.
Se vi trovate in seria difficoltà, potete chiamare il Soccorso Alpino al numero di emergenza 112 e utilizzare l'applicazione GeoResq che aiuterà i soccorritori nella vostra localizzazione.
Il campeggio e il bivacco: facciamo chiarezza
La normativa sul bivacco e il campeggio in Italia è compito di ciascuna Regione, ed ognuna di esse adotta una specifica legge a riguardo.
In Emilia-Romagna, sia il bivacco che il campeggio libero sono vietati.
La legge n. 16 del 2014 disciplina il campeggio libero nella regione. "Nel territorio regionale è vietato il soggiorno con tende o altri mezzi mobili di pernottamento al di fuori delle strutture attrezzate”.
Nella legge non è citato in nessun modo il bivacco notturno.
Al proposito vogliamo ricordare che moltissime strutture sulla Via degli Dei forniscono il servizio campeggio per chiunque voglia affrontare il cammino in tenda. Passare la notte sotto un cielo stellato (meteo permettendo!) è una bellissima esperienza e il sistema di accoglienza sul Cammino offre molte soluzioni. Non dimenticatevi che in questo modo potrete usufruire sia dell'acqua potabile, che dei servizi igienici.
Soggiornare in queste strutture permette sia di vivere un trekking all'aria aperta, sia di non impattare in modo negativo sul territorio. Ricordiamoci non soltanto della questione legata ai rifiuti che purtroppo vengono dimenticati o lasciati nei boschi, ma che stiamo attraversando un territorio montano in cui tanto la flora, quanto la fauna locale vanno rispettati.
PS: Non dimentichiamoci che il sistema di strutture sulla Via degli Dei o di un qualsiasi altro cammino combatte lo spopolamento della montagna, dando così la possibilità a molte persone di poter lavorare e vivere nel proprio territorio.