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3 ragioni per cui dovresti leggere “Bello il bosco, ma non ci vivrei”

Vuoi fare la Via degli Dei (o anche un altro cammino), ma hai subito immaginato la fatica e il tuo primo pensiero è stato “non ce la farò mai”?
Perfetto, allora questo libro potrebbe proprio fare al caso tuo. 




In Bello il bosco ma non ci vivrei, Angelo Mozzillo e Davide Panizza raccontano l'avventura – anzi, l’Odissea – di due amici un po’ improvvisati come escursionisti che si lanciano in un’impresa epica con l'entusiasmo di chi sa di non essere per niente preparato. Ma questo non è solo un libro divertente: qui dentro ci sono anche pezzi di vita, di natura, di amicizia e noi ti diamo tre motivi per cui merita un posto speciale nella tua libreria:

 

1. Riderai a crepapelle – e forse a tratti ti commuoverai

Mozzillo e Panizza non sono esattamente dei maestri del trekking; la loro preparazione fisica più recente è stata probabilmente raggiungere il divano con una ciotola di popcorn. Ed è proprio questa loro “normalità” che li rende così autentici e irresistibili. Immagina due ragazzi che, con il coraggio di chi ignora del tutto cosa lo aspetta, decidono di affrontare la Via degli Dei. Fra la fatica, i crampi e i piedi doloranti, le loro disavventure sono raccontate con una buona dose di autoironia. Riuscirai a immedesimarti nei loro pensieri tipo “chi me l’ha fatto fare?” nelle battute tra amici che, se ci pensi, sono il vero carburante per continuare a camminare anche quando ogni fibra del corpo ti dice di fermarti.

 

2. Un Itinerario epico raccontato da due finti eroi

La Via degli Dei, il cammino che unisce Bologna e Firenze, è una meraviglia naturalistica. Ma raramente viene raccontata dagli occhi di chi non ha mai visto una montagna più alta di una collina! Attraverso i passi, le salite e le discese, i due protagonisti ci fanno vivere ogni tappa come fosse la prima. Ci sono istanti di pura bellezza, momenti in cui la natura ti lascia senza fiato (anche letteralmente), ma qui non c'è spazio per il "mito dell'escursionista perfetto". È un viaggio che ti entra dentro senza eroismi, ma con lo stupore sincero di chi scopre qualcosa di più grande di sé, e di chi si trova a guardare la vastità del panorama e a sentirsi piccolo... e allo stesso tempo immensamente grato di essere lì, anche solo per il tempo di un respiro profondo.

 

3. È un invito a esplorare – senza prendersi troppo sul serio

Questo libro è una piccola guida all'arte di spingersi un po' oltre i nostri limiti, senza però diventare martiri della fatica. Leggere delle avventure tragicomiche di Mozzillo e Panizza ti farà venir voglia di uscire, magari solo per una passeggiata fuori città, senza il bisogno di trasformarti in un escursionista “vero”. Perché ogni passo, ogni respiro all’aria aperta, è un piccolo inno alla libertà. Il bosco, con tutte le sue bellezze e le sue sfide, ci ricorda che anche noi abbiamo bisogno di rompere la routine ogni tanto, di spostarci dai nostri comfort e, magari, di ridere un po’ di noi stessi quando tutto va storto. 

E va bene anche fermarsi, prendere fiato, magari con un buon caffè.

 

Bello il bosco ma non ci vivrei è uno specchio per chi si sente allo stesso tempo attratto e intimorito dall'idea di un'avventura. È il racconto di un viaggio che ti fa sorridere e, in fondo, ti fa riflettere su cosa significhi davvero “partire”, una lettura perfetta per lasciarti conquistare dall’idea che sì, si può andare lontano, basta affrontarlo con leggerezza, un pizzico di follia e il cuore aperto.


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